Uno dei brani di maggior successo di Joe T Vannelli, “Sweetest Day of May”, compie 29 anni.

Era il 1994 quando Joe T Vannelli, dai suoi studi di Via Cesare Correnti a Milano, sede della JT Company, una delle etichette di riferimento musicali degli anni 90, ha dato vita a questo iconico brano.

Così Joe T Vannelli racconta nella sua biografia “God is a DJ”, come nacque il brano:

Dopo aver fatto Top Ten in Inghilterra nella classifica dance con Don’t Deal With Us, mi chiesero di remixare This is Your Life di Banderas. Fu un vero e proprio colpo, feci una versione straordinaria che mi portò a remixare tanti altri gruppi e cantanti internazionali. 

Nel frattempo, suonando all’Afterdark, frequentato da personaggi internazionali sempre più popolari, conobbi Janice Robinson, cantante degli Snap. Tramite il suo produttore Lello riuscii a portarla nel mio studio per comporre diversi provini: era una grandissima cantante e compositrice, avevamo un ottimo feeling artistico e, quando venni a sapere che era la figlia di un reverendo, le chiesi di registrare gli arrangiamenti a New York con tutti e trentadue i membri del suo coro gospel. 

Sapevo che stava per succedere qualcosa di importante e infatti, insieme al mio tastierista Pino Di Pietro e al mio tecnico storico Vinny, realizzammo cinque meraviglie tra cui: I’m Free, Children (non quella di Robert Miles, un’altra con lo stesso titolo) e Sweetest Day of May. Quest’ultima, una delle più note della mia carriera, divenne numero 1 in Inghilterra su etichetta Positiva (Emi) e mi procurò una copertina sul «Record Mirror» con un titolo che mi è sempre piaciuto (anche se il cognome, ancora una volta, era errato): Vanelli Flavour, ovvero il suono, il sapore, il senso di Vannelli. 

Ero il primo italiano ad aver realizzato un brano dance con un coro gospel americano originale. Solo allora mi resi conto di essere diventato un buon produttore: avevo il mio stile, riconoscibile all’orecchio di tutti. Era un momento molto importante nel mio percorso di artista.